Il Museo di Storia naturale e del territorio dell'Università di Pisa ha inaugurato due nuove sale didattico-espositive
Quanti minerali servono per fare un cellulare o un’automobile? Quanti minerali utilizziamo quotidianamente grazie agli strumenti che la tecnologia, vecchia e nuova, costruisce per renderci la vita più semplice? Per spiegare quali sono i “minerali utili” il Museo di Storia naturale e del territorio dell’Università di Pisa, con sede a Calci, ha inaugurato una nuova sala espositiva, che si va ad unire a un altro nuovo spazio dedicato al mondo invisibile dei protisti.
L’esposizione dal titolo “La ricchezza mineraria della Toscana” partendo dalla storia estrattiva millenaria della Toscana, vuole spiegare l'utilizzo comune dei minerali. Le mineralizzazioni a pirite della Toscana meridionale, le miniere di ematite dell’Isola d’Elba, i filoni argentiferi delle Alpi Apuane sono alcuni esempi di questa storia, testimoniata dai campioni esposti nelle vetrine. Questi materiali hanno favorito lo sviluppo delle civiltà etrusca e romana e fino alla metà del XX secolo hanno rappresentato un’importante risorsa per il territorio regionale.
La nuova sala didattico-espositiva di protistologia è invece dedicata ai microorganismi unicellulari che per primi hanno acquisito una struttura simile a quella delle cellule umane. Per questo, sono considerati gli artefici del più grande salto evolutivo nella storia degli organismi viventi. Come indicatori di qualità dell’ambiente sono inoltre considerati di enorme interesse sanitario e rivestono grande importanza negli interventi istituzionali di sanità pubblica. Tra di loro, infatti, figurano gli agenti infettivi di malattie come la malaria, la toxoplasmosi e la leishmaniosi.
Notizia di intoscana.it - Università e Innovazione
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