“Lo spaccio sarà aperto al cliente normale, sia turista o appassionato – ha spiegato Vincenzo Tongiani, presidente provinciale Coldiretti – sia a ristoratori, albergatori e agriturismo. I veri attori del punto vendita sono i produttori che insieme a noi stanno riscrivendo le logiche di una filiera che ha sempre penalizzato chi produce. Lo scopo di Lunigiana Amica è trasformare un’azienda in un’impresa con obiettivi economici perché oggi l’agricoltura è l’unico settore dove c’è spazio”. E di passi in avanti Lunigiana Amica, in questa direzione, ne ha già fatti molti: l’accordo con i balneari di Riviera Apuana, i gruppi di acquisto all’Skf, l’accordo con la Cir Food nelle mense scolastiche e il progetto della filiera del pane toscano doc. “Nasce da qui – ha conclude Tongiani – la mia convinzione che c’è posto per i giovani in agricoltura in una regione come la Lunigiana dove due su tre sono disoccupati. In agricoltura c’è posto per tutti”.
Antonio Bongi, presidente di Lunigiana Amica prima che referente dell’associazione è un produttore: “il primo obiettivo è stato raggiunto – ha spiegato – Lunigiana Amica è un punto di riferimento non solo per il consumatore, ma per la ristorazione e il settore turistico-alberghiero. Ora l’altro obiettivo è ampliare velocemente l’offerta di prodotti in vendita”. E’ raggiante il Sindaco di Licciana Nardi, Albino Fontana mentre gira tra te teche dello spaccio. “Sul Castello abbiamo idee e progetti – ha sottolineato – e la presenza dei prodotti locali può essere uno strumento di valorizzazione e promozione del territorio, oltre che un punto fermo per la vendita al dettaglio”.
Per Domenico Ceccotti, assessore provinciale all’Agricoltura di Massa-Carrara, “è solo il punto di partenza. Lo spaccio è un presidio per consolidare la promozione del territorio. Lunigiana Amica, in questo senso, è stata un’intuizione felicissima”.
Notizia di "Città della Spezia"
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