Dopo un tira e molla lungo cinque anni è ufficiale: la Comunità Europea “riconosce” la farina della Lunigiana Dop. Pubblicato l’11 aprile sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il regolamento recante il riconoscimento nel registro comunitario della “Farina di Castagne della Lunigiana” come denominazione di Origine Protetta. Insieme alla Dop lunigianese, la Comunità ha riconosciuto anche la “Formaggella del Luinese”.
Una denominazione importante per il patrimonio castanicolo toscano che con questa DOP realizza la protezione comunitaria del settore, con la farina di Neccio della Garfagnana DOP, il Marrone del Mugello IGP, il Marrone di Caprese Michelangelo DOP e la Castagna dell'Amiata IGP, riconoscendo qualita' e vocazionalita' di territori e prodotti ottenuti con difficolta' da tutti gli operatori del settore che in questi anni hanno cercato di preservare materie prime tipiche che subiscono la concorrenza di produzioni che vengono dall'estero.
Una notizia attesa dal Comitato Promotore Farina di Castagne Dop della Lunigiana di cui fanno parte una quindicina di castanicoltori, tra cooperative ed aziende, e tre mulini che si è battuto per ottenere l’ambita Dop, e che grazie proprio al percorso verso la denominazione è riuscito a triplicare, nel corso degli anni, la produzione complessiva passando da 50 a 150 quintali. Circa 30 mila gli ettari complessivi di castagneti presenti oggi in Lunigiana (230 mila quelli totali in Italia, con la Toscana seconda regione italiana per ettari).
Un riconoscimento che trova la soddisfazione di tutto il territorio, ed in particola della Coldiretti Provinciale (info su www.massacarrara.coldiretti.it) che plaude al lavoro e al sacrificio dei castanicoltori del Comitato Promotore. “E’ un riconoscimento che premia un prodotto di eccellenza del nostro territorio – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale Coldiretti– e una comunità tenace come quella dei castanicoltori che non hanno mai perso la speranza anche quando il percorso sembrava essersi interrotto. E’ stato un iter molto lungo e faticoso che oggi è ancora più bello proprio per essere stato difficile”. La Dop “Farina di Castagne della Lunigiana” – si legge in una nota diffusa dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano commentando la bella novella - è attribuita alla farina dolce ottenuta mediante la lavorazione di castagne prodotte da castagni della specie Castanea sativa (Mill.) delle varietà di cui si riconosce storica presenza sul territorio interessato: Bresciana, Carpanese, Fosetta, Marzolina, Moretta, Primaticcia, Rigola, Rossella, Rossola. Almeno il 70 % delle varietà di castagno che concorrono alla produzione della “Farina di Castagne della Lunigiana” deve derivare dalle varietà Bresciana, Carpanese e Rossola. La “Farina di Castagne della Lunigiana” – fa sapere il Ministero - si caratterizza per uno spiccato sapore dolce, che la distingue nettamente da prodotti simili presenti sul mercato e che le deriva principalmente dal castagno coltivato e dalle caratteristiche pedoclimatiche dell'areale di produzione, nonché dall’attività dell’uomo che nei secoli ha mantenuto la produzione della farina. La zona di produzione della Dop “Farina di Castagne della Lunigiana” ricade in provincia di Massa Carrara e comprende l’intero territorio amministrativo dei Comuni di: Aulla, Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana Nardi, Mulazzo, Podenzana, Pontremoli, Tresana, Villafranca in Lunigiana e Zeri. “Per la Provincia di Massa Carrara – conclude Francesco Ciarrocchi, Direttore Provinciale Coldiretti – è la conferma di un primato di eccellenze con 60 tipicità, tra cui due Dop, la Farina e il Miele, oltre alla Doc del Candia e del Vermentino dei Colli di Luni. Questo è un territorio straordinariamente ricco di eccellenze”.
Notizia presa da "Genova Oggi Notizie" e "AGI"
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